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Diario di un avventore profano tra cocktail, tiki & affini

DON THE BEACHCOMBER, WAIKIKI – HONOLULU

IL PRIMO PROGETTO DI ESPANSIONE

Licenza alcolici Don the Beachcomber Cafe
1938 licenza di vendita alcolici

Già dal 1937 Ernest Raymond Beaumont Gantt (aka Don Beachcomber e in seguito Donn Beach), reduce dal successo del primo locale di Hollywood, decide di visitare Honolulu alla ricerca della sede per un nuovo “Beachcomber’s club”[1]. Nel 1938 i coniugi Don & Cora Gantt acquistano una licenza di vendita alcolici[2] e dichiarano ufficialmente il progetto di aprire un secondo “Don The Beachcomber’s Cafe”, con a disposizione un budget di 25.000$ per la costruzione di un locale nel pieno centro di Waikiki[3]. Questo annuncio solleva le proteste di molti dei proprietari delle abitazioni adiacenti, che organizzano una petizione di protesta per impedirne l’apertura[4].

A causa dei diversi intoppi il progetto si arena, ma Mr. Gantt non si arrende e continua a compiere numerosi viaggi alle Hawaii, alternando ogni due mesi la sua permanenza tra Hollywood ed Honolulu con l’intento di aprire nuovi business.

Nel 1940 l’attività si espande con l’apertura di un secondo locale a Chicago e nello stesso anno Don divorzia da Cora Irene “Sunny” Sund, pur continuando a rimanere in affari con la sua ex-moglie.

Donn torna ad Honolulu nel 1941 e avvia il progetto di costruzione di un albergo di circa venti stanze, con annesso bar e ristorante, sulla spiaggia di Waikiki. Nonostante i 5.000$ di caparra e il contratto già firmato, tutto si blocca bruscamente nel 1942, quando viene arruolato nell’esercito a seguito dell’intervento americano nella seconda guerra mondiale[5], lasciando a Sunny Sund la gestione di tutte le attività.

DOPO LA GUERRA

Nel 1946, al termine della sua avventura militare, Donn Beach torna a Hollywood ma rimane deluso dalla piega commerciale che aveva trasformato lo spirito innovativo del suo primo locale in una grande e sterile catena commerciale. La sua ex moglie, Sunny Sund, convince Donn a rimanere associato a lei come amministratore delegato, in virtù di un accordo di partecipazione agli stipendi e agli utili, al fine di avvalersi dei suoi consigli e indicazioni per preparare bevande al rum straordinariamente seducenti[6].

Gli rimane il diritto di utilizzare il nome “Don the Beachcomber” in Hawaii, Asia e Pacifico del Sud.

In 1946 I got back to Hollywood. I was very disenchanted when I saw the gray marketeers that had taken over. There was a big change in the attitude. I longed for the tropics again, so I came back to Honolulu.

Donn Beach, intervista del 1986

IL RITORNO A WAIKIKI

Donn Beach ritorna a Honolulu e nel febbraio del 1947 inizia i lavori per l’apertura del night club “Don the Beachcomber” nel complesso di Kalakaua Avenue, sulla spiaggia di Waikiki.

L’inaugurazione avviene nell’aprile del 1948[7] e apre formalmente le porte la domenica pomeriggio del 16 marzo dello stesso anno[8].

Il progetto, con un investimento stimato di 100.000 dollari, viene realizzato dall’amico e architetto Pete Wimberly, dello studio Wimberley & Cook, mentre è il paesaggista Richard Tongg, uno dei più famosi curatori di giardini delle Hawaii, ad occuparsi di tutte le installazioni naturali[9].

Il locale è situato di fronte al Royal Hawaiian Hotel, chiamato “il palazzo rosa del Pacifico”, il resort più lussuoso di Honolulu. La clientela è molto esigente e abituata a ricevere un eccellente servizio e un’ospitalità senza eguali. Donn così assume molti ottimi musicisti, cantanti e ballerini per intrattenere al meglio i suoi ospiti, offrendo una ambientazione curata ai massimi livelli.

“Alfred Apaka è stato primo musicista che ho assunto ed era l’uomo più costoso che avessi sul mio libro paga” Donn Beach

Un consiglio: premi Play e ascolta la musica durante la lettura di questo articolo

George J. “Pete” Wimberly , è un famoso architetto americano che collaborò in molti dei progetti di Donn Beach nelle Hawaii. Il suo lavoro è caratterizzato dall’uso di materiali locali come pietra corallina, roccia lavica, travi in legno, paglia, bambù e vetro, oltre all’utilizzo di figure e motivi derivati dalla cultura polinesiana. Una interessante panoramica dei suoi lavori si può trovare su questo canale YouTube: ThinkTech Hawaii

Il menu, in perfetto stile polinesiano, è composto principalmente da cibo cinese e dalle sue più famose bevande al rum. Musica e balli sono il principale intrattenimento ed ogni domenica Don the Beachcomber organizza uno dei più famosi e richiesti luau dell’isola, che può arrivare ad ospitare sino a 200 persone.

COS’E’ IL LAU

Il luau è un festoso banchetto, costellato da momenti di intrattenimento e abbondanti porzioni di cibo tradizionale, per la gioia di tutti i partecipanti.

Danzatori e danzatrici di hula nei loro costumi colorati, fiaccole, ghirlande, bevande e pietanze scenografiche in un tripudio di colori, allegria e ospitalità. Un connubio perfetto di folclore in stile polinesiano che trasmette lo spirito delle Hawaii, tanto da divenirne una delle principali attrazioni turistiche.

L’invito al luau era stampato su un piccolo passaporto, con sopra la data e il nome dell’ospite. Sul retro veniva indicato il tipo di vestito e l’intera procedura per partecipare. Si doveva indossare un muumuu, un pareo o una camicia hawaiiana. Gli ospiti contribuivano con 12$, prezzo che includeva anche il bere tranne il più costoso champagne[5].

IL DAGGER BAR

All’interno del Don The Beachcomber è presente il Don’s Dagger Bar, così chiamato per l’esposizione di una esclusiva collezione di centinaia di pugnali provenienti da tutto il mondo, tra cui alcuni appartenuti al celebre attore Rodolfo Valentino. Donn Beach, oltre che collezionista, era un sopraffino intrattenitore. Al momento di tagliare e servire le pietanze ai tavoli degli ospiti più importanti, sfoggiava tutta la sua maestria nell’arte di utilizzare le lame e si intratteneva in una danza dei coltelli in stile Samoa per servire con teatralità le sue famose prelibatezze di carne[10].

Martin Denny trio - Don the Beachcomber 1955
Il trio di Martin Denny con Arthur Lyman al vibrafono, John Kramer al basso al Dagger Club di Don the Beachcomber nel 1955

In molti degli annunci pubblicitari dell’epoca, viene messo in risalto il succo fresco di ananas, reclamizzato come l’unico in tutte le isole Hawaii ad essere spremuto direttamente dal frutto.

Infatti all’epoca era veramente problematico utilizzare il succo fresco di ananas in quanto, a causa della calda temperatura, fermentava rapidamente attraendo orde di insetti. Donn inizialmente importa un marchingegno dalla Malaysia, che aveva visto utilizzare per estrarre il succo della canna da zucchero. Con il tempo migliora il processo, progettando un macchinario a motore che utilizza per lavorare velocemente l’ananas ed estrarne il succo, vendendo poi gli scarti agli allevatori. Ecco, anche questo era il genio di Donn (uno dei primi esempi di sostenibilità e di mentalità imprenditoriale).[11]

Nel menu, oltre alle creazioni esotiche di Don, possiamo trovare anche una sezione destinata ai grandi classici della miscelazione.

HOLLYWOOD

Una testimonianza visiva del “Don the Beachcomber” la possiamo trovare nella filmografia di Hollywood. Anche se dislocato alle Hawaii, Don non perse mai i contatti con lo star business del cinema, e divenne consulente tecnico per il film “La Casbah di Honolulu” (Hell’s Half Acre) del 1954, un noir del regista John H. Auer che si svolge nell’insolita ambientazione di Honolulu.

Le scene iniziali e finali del film sono girate all’interno del “Don the Beachcomber” (rinominato Chet’s Hawaiion Retreat per l’occasione) sulla Kalakaua Avenue di Waikiki. In una breve sequenza tratta dal film, possiamo vedere gli effetti esilaranti e devastanti di quello che presumibilmente sembra assomigliare ad un cocktail Zombie, servito come da tradizione nel suo iconico bicchiere.

Nel 1958 esce il quinto e ultimo diario di viaggio della serie Cinerama, il film-documentario “South Seas Adventure” che, attraverso la voce narrante di Orson Welles, ci permette di conoscere e visitare il locale “Don the Beachcomber” a Honolulu, in tutta la sue mirabolante esplosione di colori e fascino tropicale.


In questo articolo puoi vedere un esclusivo trailer di “Cinerama: South Seas Adventure” pubblicato su gentile concessione della Flicker Alley.

APRE L’INTERNATIONAL MARKET PLACE

Nel febbraio del 1957, esattamente 10 anni dopo la posa della prima pietra, il “Don The Beachcomber” viene demolito per far spazio al più ampio progetto “International Market Place”[12], che apre le porte nel marzo dello stesso anno. Il progetto è imponente e comprende una numerosa serie di attività commerciali, formata da più di 50 negozi, ristoranti, giardini tropicali ed intrattenimento a tema polinesiano[13]. L’idea di Donn non era particolarmente innovativa: rappresentava semplicemente una nuova svolta sulla pratica di vecchia data di appropriarsi delle cose hawaiane per venderle ai turisti.

Proprio al centro dell’International Market Place un gigantesco albero di baniano, tra fronde e verde fogliame, ospita un’esclusiva casa sull’albero. All’interno un tavolo per due sole persone adibito ad una romantica cena tête-à-tête. Accanto al divano è disposto un telefono da utilizzarsi per le ordinazioni e un buon numero di dischi hawaiani che le coppie suonano su un fonografo privato.[14]

Oltre al ristorante-cabaret “Don The Beachcomber” (con più di 300 posti a sedere) e il “Dagger Bar”, seguì l’apertura di un nuovo ristorante chiamato “The Colonel’s Plantation Beefsteak and Coffee House” (40 miscele di caffè, 22 varietà da 13 paesi del mondo e l’unica macchina italiana per caffè espresso in tutte le isole delle Hawaii), dislocato all’entrata del villaggio[15].

DON THE BEACHCOMBER IN VENDITA

“Sono stanco del vecchio, voglio passare a qualcosa di nuovo”, così dichiara Donn Beach in una intervista del 1961. [16]
Dopo ben 13 anni di attività vende il ristorante-cabaret “Don the Beachcomber”, presente all’interno dell’International Market Place, a una cordata di imprenditori capitanata dal campione di surf Duke Kahanamoku. Il ristorante riapre il 1° settembre 1961 con il nuovo nome di “Duke Kahanamoku’s”.

Donn si trasferisce a Lahaina, nella contea di Maui, dove avvia un progetto di riqualificazione dell’area con l’intento di ricreare le magiche atmosfere che aveva incontrato nei primi viaggi verso le isole Hawaii. Si dedica quindi a nuovi progetti, tra cui la realizzazione dell’imbarcazione ristorante Hong Kong Lady (leggi l’intera storia qui). Nel frattempo continua a gestire i suoi affari a Waikiki per qualche altro anno, prima di cedere definitivamente la gestione e intraprendere nuove avventure.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Duke_Kahanamoku_1920c.jpgDuke Paoa Kahinu Mokoe Hulikohola Kahanamoku (Honolulu, 24 agosto 1890 – Honolulu, 22 gennaio 1968) è stato un nuotatore, surfista e attore statunitense.
Oltre ad essere un grande amico di Donn Beach, fu soprannominato The Big Kahuna (in lingua hawaiana kahuna indica una persona importante della comunità). Campione olimpico di nuoto è genericamente considerato l’inventore del surf moderno.

RIFERIMENTI
  1. Honolulu Star-Bulletin (Honolulu, Hawaii) · 8 Oct 1937
  2. Honolulu Star-Bulletin (Honolulu, Hawaii) · 26 Apr 1938
  3. The Honolulu Advertiser (Honolulu, Hawaii) · 21 May 1938
  4. Honolulu Star-Bulletin (Honolulu, Hawaii) · 20 May 1938
  5. The Watumull Foundation Oral History Project – Donn Beach interview
  6. The Saturday Evening Post 01 May 1948 (PAGO PAGO IN HOLLYWOOD)
  7. Honolulu Star-Bulletin (Honolulu, Hawaii) · 8 May 1948
  8. Honolulu Star-Bulletin (Honolulu, Hawaii) · 17 May 1948
  9. Honolulu Star-Bulletin (Honolulu, Hawaii) · 11 Oct 1947
  10. https://www.flickr.com/photos/kamaaina56/1468642541/in/photostream/
  11. The Honolulu Advertiser (Honolulu, Hawaii) · 12 Jan 1969
  12. The Honolulu Advertiser (Honolulu, Hawaii) · 16 Jan 1955
  13. America Goes Hawaiian, The Influence of Pacific Island Culture on the Mainland – Geoff Alexander – pag.137
  14. The Cincinnati Enquirer (Cincinnati, Ohio) · 14 Apr 1963
  15. Independent Press Telegram · 24 Jan 1960
  16. Honolulu Star-Bulletin (Honolulu, Hawaii) · 17 Sep 1961